mercoledì 16 novembre 2011

Governo Monti: una nuova soluzione che puzza di vecchio.

Mesi fa avevamo visto nel nostro sistema parlamentare (di matrice democratica-occidentale) qualcosa di fallimentare e puntualmente i fatti ci hanno dato ragione. Ora ci troviamo in una situazione ancor peggiore di quando scrivemmo quel post. Infatti, in modo assolutamente arbitrario è stato creato un governo 'tecnico' con l'idea assurda che possa portare il nostro povero paese fuori da questa difficile situazione .
 Per prima cosa è assurdo che sia stato nominato premier Monti. Chi l'ha votato? Chi rappresenta? Chi lo ha legittimato? Al di là delle qualità professionali del personaggio che nessuno vuol mettere in dubbio, ci si domanda quanto sia stata legittima quest'azione politico-istituzionale eseguita ai limiti della legalità e della costituzionalità. Il popolo italiano si ritrova con una squadra di governo praticamente imposta dall'alto. E poco importa se riuscirà o meno nei suoi progetti perchè è il principio di fondo che non può essere accettato! E' inammissibile che possano esistere persone privilegiate che scardinino ogni organizzazione istituzionale bypassandone il sistema elettore, qualsiasi siano le sue qualità. 
Chiarita questa nostra posizione di fondo sulla legittimità del governo Monti, passiamo ad analizzare la squadra nel suo complesso. Troviamo personaggi con grandi curricula: Catricalà come Sottosegretario (magistrato, presidente dell'Antitrust, Sottosegretario di Presidenze del Consiglio, etc), la Cancellieri all'Interno (Prefetto, Commissaria Comunale,etc), Ongari ai Beni Culturali (Professore universitario, Direttore di scuole, Vicepresidente di riviste, etc), Terzi di Sant'Agata agli Esteri (Ambasciatore dai molteplici incarichi diplomatici), Passera allo Sviluppo economico e infrastrutture (Consigliere delegato di Intesa San Paolo, ex direttore di importanti banche nazionali, ex Amministratore Delegato di Poste Italiane, Membro di vari consigli di amministrazione, etcetc), la Severino alla Giustizia (avvocatessa, ex vicepresidente Csm, etcetc), la Fornero al Welfare (Professoressa di economia, a capo del Cerpvicepresidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, componente del Nucleo di valutazione sulla spesa previdenziale presso il ministero del Lavoro, etc), all'Agricoltura Catania (capo del Dipartimento che cura le relazioni comunitarie ed i rapporti internazionali in sede bilaterale e multilaterale, responsabile del Dipartimento delle politiche europee e internazionali del dicastero delle Politiche agricole), Di Paola alla Difesa (ammiraglio, presidente del comitato militare della Nato, etc.), Profumo all'Istruzione (rettore al Politecnico di Torino, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, etc.), Clini all'Ambiente ( direttore generale del dicastero, medico chirurgo specializzato in Medicina del Lavoro, etc.) e Balduzzi alla Salute (direttore dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ex presidente nazionale del Movimento ecclesiale di impegno culturale, etc.).
Com'è possibile vedere si tratta di tutte persone che son abituate a percepire fior fior di stipendi e la domanda nasce spontanea: Sanno realmente cosa sia la crisi? Cioè quella 'cosa' che non fa arrivare le famiglie a fine mese? Risulta davvero difficile da credersi. 
E poi tra questi nomi compaiono ombre inquietanti. Per prima cosa gli interessi delle banche che tra questi personaggi hanno molti rappresentanti illustri (per esempio consiglieri d'amministrazione, rappresentanti dell'ABI...). Spremeranno ancora le tasche dei contribuenti per salvarle? Seconda cosa: molti di questi personaggi fanno parte (o almeno facevano parte) di organi europei o nazionali che hanno il compito di tutelare noi cittadini in vari aspetti come quello economico, sociale,giudiziario, etc. Enti che non hanno minimamente saputo fronteggiare la crisi internazionale e nemmeno migliorare le condizioni della realtà italiana. Quindi non siamo di fronte a comparse, ma a veri e propri protagonisti della nostra realtà istituzionale. Un'altra domanda sorge quindi spontanea: il governo Monti è davvero quella ventata di aria nuova e qualificata di cui tanto si parla? A noi, sinceramente, non sembra proprio. Anzi ci sembrano i soliti vecchi interessi rivestiti solo da una nuova copertina. Le solite banche, i soliti nomi, i soliti stipendi.
Per non parlare delle innovative (solite) idee proposte da questa intellighentia per sistemare i conti dello Stato, tipo reintrodurre vecchie tasse (es. ici sulla prima casa), aumentare quelle attuali o inventarne di nuove. Davvero un salto di qualità, anche se da tutti questi 'Professoroni' Bocconiani e non (sembra quasi una rimpatriata tra vecchi nostalgici compagni di prestigiosi Atenei privati) ci si sarebbe aspettati qualcosa di più originale!


N.F.

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