sabato 4 giugno 2011

LA MORTE DELL'ITALIA? LA DEMOCRAZIA

Ebbene si, avete letto bene. La democrazia, così come si è affermata in Occidente, è la causa prima dell'irrefrenabile continua caduta in cui siamo finiti.
Risulta infatti essere solo un ottimo sitema elettoreale per mettere (quasi esclusivamente) degli incapaci nei posti di comando, oltre che essere vecchio (adatto forse al contesto politico di 70 anni fa) e assolutamente inadatto a permettere di governare nel vero senso della parola.
Immagino vi stiate chiedendo che diamine stia dicendo: domanda lecita. Cerchiamo allora di fare un passo indietro e spiegare meglio che cosa si vuol dire.
Negli ultimi anni, soprattutto in Italia, molti (o meglio tutti) i partiti si sono riempiti la bocca di una parola magica immediatamente osannata e amata da tutti: questa parola era MERITOCRAZIA. E' si, perchè - solo chi ha il merito deve riuscire!- dicevano.
E qui nasce il primo grosso problema, non tanto filosofico-politico, quanto concettuale. Infatti, tutti i partiti che hanno tirato fuori quest'asso dalla manica, contemporaneamente si professano i primi difensori della democrazia. Il problema sta proprio nel fatto che democrazia e meritocrazia son due concetti assai diversi, per non dire opposti. Andando con i piedi di piombo potremmo dire che la democrazia è la forma di governo in cui 'tutti' sono sia elettori sia eleggibili. Sottolineo, tutti.
Quindi nel posto xy, potenziamente può esserci uno qualunque degli eleggibili; senza la necessità che quest'ultimo risulti essere possessore di meriti particolari escluso quello di essere votato. Ora capirete bene che essere votati non è un gran merito. Che cosa si vota, o meglio, chi si vota? Spesso, se non sempre, non si conoscono nemmeno le persone candidate. Si va per.... simpatia (intesa nel senso più generico possibile). Non il più bravo, ma il più 'simpatico'. 
Ecco tutto quello elencato qui sopra è l'opposto di quello che richiederebbe un governo meritocratico. Non tutti possono essere eletti nel posto xy, ma solo i meritevoli! E per meritevoli non si indende certo i più 'famosi', i più invista o i più 'simpatici'. 
Facciamo l'esempio di un piccolo paese. Certamente è più simpatico e più 'popolare' un umile lavoratore che si ferma tutte le mattine e le sere al bar rispetto ad un professionista affermato che, magari, frequenta meno i posti affollati. In virtù di ciò, se ipoteticamente si candidassero entrambi alle elezioni per diventare sindaco o consigliere, il lavoratore avrebbe di certo poca difficoltà a superare in preferenze l'introverso dottore. 
E in questo modo, come succede abitudinariamente, sarebbe messo al posto sbagliato l'uomo sbagliato semplicemente perchè più simpatico! 
Questo è il primo grosso problema della democrazia occidentale: per difendere la libertà di tutti, si eguaglia tutti in modo arbitrario e si permette di accedere a degli incapaci a dei posti logisticamente fondamentali. 
Un'altra grossa limitazione della democrazia odierna, soprattutto quella italiana, è quella di essere troppo antiquata. In un mondo dove tempo e spazio si sono ridotti in modo incredibile a causa della rivoluzione tecnologica, è inammissibile che i paese più industrializzati del mondo seguano tempistiche dettate dalla Costituzione che furono pensate per un mondo vecchio ormai di 70 anni. Pensate a quello che avviene in borsa. Quella che al mattino è una delle più importanti aziende del mondo, alla sera, per chissà quale speculazione finanziaria, potrebbe essere fallita. Se aggiungiamo a ciò il fatto che per intervenire politicamente attaverso la formulazione di nuove leggi ci vogliono mesi se non anni, capiamo presto quanto sia grande il gap tra realtà economica-sociale e realtà politica. Vivono davvero su due piani differente, solo coincidentalmente simili. È come se la realtà politica viaggiasse a cavallo mentre quelle del resto del mondo utilizzasse le navicelle spaziali.
Terza ed utlima questione è che, ammesso e non concesso che al governo arrivi per coincidenza una persona preparata (i primis simpatica, poi per qualche congiunzione astrale anche preparata), questa, si trova costantemente ricattata dagli elettori.
Facciamo un altro esempio che di certo aiuta meglio a capire che cosa si vuol dire.
La regione Lombardia ha 9.917.714 abitanti e poco più di 3000 dipendenti. La regione Sicilia, invece, ha 5.051.075 abitanti e circa 20000 dipendenti; circa un personale sette volte quello lombardo a dispetto della metà della popolazione. Senza, tra l’altro, voler entrare nel merito della qualità offerta dalle due diverse istituzioni!
Ora, a rigor di logica, la regione sicula potrebbe benissimo andare avanti con 1500 dipendenti se ben organizzati; e nessuno potrebbe dire che questo ridimensionamento non sarebbe giusto! E quindi perché non farlo!? Semplicemente per motivi matematici. Infatti, la semplice sottrazione dei 1500 dipendenti realmene necessari ai 20000 dipendenti attuali, facilmente chiarisce la motivazione che impedisce il giusto ridimensionamento. Il calcolo appena proposto restituisce il dato dei dipendenti in esubero, 18000, che se moltiplicato per gli appartenenti alle diverse famiglie a cui fanno capo i vari dipendendi (circa 4 in media, con un risultato complessivo di 74000) ci fa capire l’importante potere politico di questo esercito di mantenuti. Soprattutto se considerimo il fatto che questo tipo di clienterismo si moltiplica in quasi tutte le istituzioni statali e para-statali sparse sul suolo italico.
Quindi, ogni qualvolta qualsiasi governo tenti di attaccare classi privilegiate, questo governo sa che andrà incontro ad un’inevitabile conseguente sconfitta nelle seguenti elezioni, vedendo tutti i voti dei ‘privilegiati’ volare magicamente verso l’opposizione di turno (fatti e riferementi alle ultime elezioni NON sono puramente casuali).
Chi scrive si auspica quindi una pronda riforma costituzionale che vada a modificare tutte queste norme che rendono assai deficitario il nostro sistema governativo. Si spera di vedere un giorno un governo accessibile SOLO ai migliori. Un governo che possa realmente avere gli strumenti per intervenire in modo veloce e forte sulle sorti del paese. Un paese che possa avere un governo che non debba preoppurasi di essere ricattato ed eventualmente essere messo sotto scacco per gli interessi di pochi, pronti a votare le opposizioni di turno per tutelare gli interessi privati. 

1 commento:

  1. Sono d'accordo con l'articolo. Anzi dico di più, con il sistema attuale tu dici che vengono eletti i più simpatici. In realtà questi hanno un altro nome: facce di c***. Quresta è la verità. L'attuale sistema elettorale è una selezione naturale di facce di c***. Allora noi proponiamo già da molto tempo come sistema elettorale il sorteggio. è una provocazione, ma in realtà con il sorteggio non si può essere assolutamente così sfortunati da avere una classe politica peggiore di quella attuale. è più facile fare mille volte sei lanciando i dadi che sorteggiare persone più imbecilli e impregnate di camorra come l'attuale classe politica.

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